Articolo di Anastasia Operatrice volontaria SCU ad Iringa
“L’Africa Chiama” leggo sullo schermo del cellulare, in un pomeriggio di lavoro frenetico. Non rispondo, ho troppa paura. So che mi stanno chiamando per comunicarmi l’esito del colloquio del Servizio Civile.
Richiamano, di nuovo. “Adesso non posso” penso. Non posso sostenere la notizia, positiva o negativa che sia, mentre sono a lavoro. Li richiamo a fine turno.
Ore 19.00. “Pronto, scusate se non vi ho risposto prima, ero davvero molto impegnata”
Una voce rassicurante risponde “tranquilla Anastasia, ti chiamo per comunicarti che uno dei due posti per la Tanzania è tuo. Sei ancora interessata?”
È iniziata così questa bellissima avventura e a ripensarci, dopo quasi sei mesi, mi sembra così strano. L’idea di voler fare domanda per il servizio civile all’estero era nei miei pensieri da un po’ di anni ma ho rimandato più volte, presa dal timore di lasciarmi andare ad un’idea “troppo azzardata”.
Fino a quando non sono più riuscita a respingere questo pensiero e l’ho assecondato, lasciando il lavoro, i miei affetti, un percorso di vita quasi già “lineare” o, non so come dire, “sicuro”.
Perché questa esperienza?
Non è stato tanto un desiderio di aiutare qualcuno, quanto di mettermi al fianco di qualcuno per scoprire insieme cosa possiamo fare. Ed è proprio per questo che ho scelto L’Africa Chiama: ne ho subito condiviso i valori e ho sposato l’idea che tutto quello che facciamo, lo facciamo non per carità ma per giustizia. Ed è effettivamente quello che quotidianamente respiro qui ad Iringa.
Da cinque mesi, insieme allo staff locale, seguo i progetti de L’Africa Chiama in Tanzania, in particolare un progetto sull’inclusione di minori con disabilità e uno sulla malnutrizione: grazie all’esperienza di servizio civile, ho il privilegio di entrare nelle vite di tante famiglie e di condividere con loro un pezzettino di quotidianità, la possibilità di immergermi completamente nella realtà in cui mi trovo, di scontrarmi con la sua autenticità e di abbracciare le sue paure.
Quello che ho imparato
Non è sempre facile: la Tanzania è un posto che ti accoglie con calore, ma che non nasconde le difficoltà. A volte mi chiedo come mai in swahili, lingua ufficiale della Tanzania, alcune parole non esistono. O uno stesso termine descrive più cose. Ad esempio, “ndege” significa aereo e anche uccello, indica genericamente qualcosa che abita il cielo. Mi chiedo il perchè. Poi osservo la realtà intorno a me e mi rendo conto che è proprio perché questa terra non ha bisogno di molti aggettivi, specificazioni e figure retoriche. Si mostra per quello che è: schietta e con poche bellissime parole.
Poi c’è un aspetto più intimo del servizio civile: il confronto con me stessa. Vivere lontano dalla mia famiglia, adattarmi a una cultura nuova, affrontare la solitudine o il disorientamento in certe situazioni mi ha messo alla prova in modi che non avevo previsto. A volte mi capita di sentirmi sopraffatta dalla frustrazione di non poter fare di più, eppure mi rendo conto di come ogni volta che trovo un modo per far fronte a una difficoltà, mi sento più consapevole.
Che cos’è il servizio civile per me?
Prima di partire per il servizio civile, mi trovavo in un periodo della mia vita molto sereno, qualcuno mi diceva “non ti manca niente”, eppure ho sentito il bisogno di evolvere, di cambiare forma e colore.
Ed è esattamente quello che sto vivendo qui. Ogni giorno sono una cosa nuova. Sto imparando ad essere paziente, ad ascoltare, a non avere fretta di giudicare.
Perché scegliere il servizio civile universale? Forse un’idea l’avrete già elaborata leggendo queste mie poche righe. Io posso dirvi che se si è disposti e predisposti ad accogliere questa esperienza, può dare davvero tanto sia in termini di crescita personale che professionale.
Uscire dal mio porto sicuro non è stata una scelta facile, mi ha esposto a tanti interrogativi ma il valore che sto ricevendo è incommensurabile.
Articolo di Anastasia Patimo, Operatrice Volontaria in Servizio Civile Universale in Tanzania
Fai una scelta di valore: scegli il Servizio Civile con L’Africa Chiama e con Focsiv. Puoi presentare la domanda fino alle ore 14.00 del 18 febbraio 2025
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