WE CARE 2022-25
L’ EMERGENZA
Nella regione di Iringa, in Tanzania, molti bambini e bambine nei primi anni di vita crescono in condizioni di forte vulnerabilità. Le famiglie affrontano quotidianamente difficoltà legate alla povertà, all’accesso limitato ai servizi sanitari e alla scarsità di cibo, con conseguenze significative sullo sviluppo dei più piccoli. In particolare, l’analisi dei bisogni condotta sul territorio ha evidenziato la mancanza di servizi adeguati per bambine e bambini da 0 a 6 anni con disabilità e/o malnutriti, che spesso non ricevono l’assistenza e il sostegno necessari.
Questi bambini e bambine, oltre ad affrontare condizioni fisiche e nutrizionali complesse, vivono spesso in contesti dove la disabilità è poco compresa e talvolta stigmatizzata. Le strutture riabilitative e i servizi per la prima infanzia sono pochi, difficilmente raggiungibili e non sempre in grado di offrire un approccio inclusivo. Le famiglie, inoltre, non hanno accesso a informazioni, accompagnamento o supporto psicosociale, e faticano a garantire stimoli adeguati per la crescita dei propri figli.
La criticità principale è quindi la mancanza di un sistema integrato che identifichi precocemente questi bambini e bambine, li accompagni con percorsi di cura e li inserisca in ambienti educativi e riabilitativi adatti.
LA RISPOSTA DE L’ AFRICA CHIAMA
Attraverso il progetto WECARE, L’Africa Chiama e i partner italiani e locali (IBO ITALIA, CO.P.E., Shivyawata Tanzania Federation of Disabled People’s Organisations e Health Centre Nyololo – KCA ) intendono migliorare le condizioni di salute, nutrizione e sviluppo dei bambini da 0 a 6 anni con disabilità e/o malnutriti nella Regione di Iringa, promuovendo un modello di presa in carico precoce, integrata e inclusiva.
L’intervento si sviluppa su più livelli:
- rafforzamento delle competenze delle famiglie nella cura e stimolazione dei propri figli;
- formazione del personale sanitario, educativo e sociale per migliorare l’identificazione e l’accompagnamento dei bambini più vulnerabili;
- potenziamento dei servizi nutrizionali, riabilitativi e psicosociali sul territorio, anche attraverso l’attivazione di una rete di visite domiciliari.
Il progetto promuove inoltre l’inclusione dei bambini nei centri per la prima infanzia e nelle scuole locali, sensibilizzando le comunità per ridurre stigma e discriminazioni legate alla disabilità.
Un’attenzione particolare è rivolta al coordinamento tra le istituzioni locali – sanitarie, educative e sociali – per garantire un approccio condiviso e sostenibile nel tempo. L’intervento intende quindi rispondere in modo concreto alla mancanza di servizi adeguati per l’infanzia vulnerabile, contribuendo a costruire un sistema locale più attento, accessibile e capace di prendersi cura di tutti i bambini, fin dai primi anni di vita.
LUOGO DI INTERVENTO
Iringa, Tanzania
BENEFICIARI
• 1.560 bambine e bambini con disabilità (3-18 anni): coinvolti in percorsi riabilitativi, educativi e nutrizionali per migliorare il loro sviluppo e la partecipazione alla vita scolastica e sociale.
• 1.500 caregiver: accompagnati e formati per rafforzare le competenze nella cura e nel sostegno dei propri figli con disabilità.
• 350 operatori (insegnanti, sanitari, sociali): formati per offrire servizi più inclusivi e competenti nell’identificazione e presa in carico dei bambini vulnerabili.
• 180 membri di OSC, autorità tradizionali e istituzioni pubbliche: coinvolti per promuovere il coordinamento locale, la sensibilizzazione e la sostenibilità degli interventi.
RESPONSABILE
Paolo Brasili
AMBITO DI INTERVENTO
Salute, disabilità, inclusione
SOGGETTO CAPOFILA
L’Africa Chiama ODV
PARTNER ITALIANI
IBO ITALIA
CO.P.E.
PARTNER LOCALI
Shivyawata Tanzania Federation of Disabled People’s Organisations
Health Centre Nyololo – KCA
ENTE FINANZIATORE
Agenzia Italiana per la Cooperazione allo sviluppo
DURATA
Data avvio: ottobre 2022
Data chiusura: Settembre 2025
DONAZIONE
PROGETTO KIPEPEO
Interveniamo attraverso l’individuazione di casi di malnutrizione, il sostegno e monitoraggio a livello domiciliare, il supporto alimentare e screening sanitario e una formazione su attività generatrici di reddito.
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