Skip links

Lavoro, dignità e inclusione: il mio viaggio in Zambia

Lo scorso aprile, la Presidente Anita Manti è partita per una missione di monitoraggio dei progetti che portiamo avanti a Kanyama, compound di Lusaka. Questo viaggio in Zambia è stato un’occasione unica per confrontarsi non solo con la direzione, ma anche con il nostro staff e testare il livello di gradimento dei beneficiari. Ed è proprio dalle parole di Anita che vogliamo farvi accompagnare in questo viaggio, attraverso il racconto diretto della sua esperienza.

1 maggio. Festa Internazionale dei lavoratori che ho avuto il privilegio di festeggiare quest’anno insieme ai collaboratori “storici” de L’Africa Chiama in Zambia.

Ebbene sì, mi sono recata in Zambia lo scorso fine aprile, un viaggio di vicinanza e di monitoraggio dei tanti progetti che L’Africa Chiama sta portando avanti dal 2007. Questo viaggio in Zambia è stato particolarmente significativo grazie anche alla presenza di Paolo Brasile, Rappresentante Paese della Tanzania, in visita anche lui per la prima volta qui in Zambia. Gli incontri con lo staff e con i responsabili dei progetti, e soprattutto il confronto con il Rappresentante paese Mattia Binacchi qui a Lusaka, sono stati altamente formativi e pieni di spunti per l’implementazione di alcuni progetti e per l’avvio anche di nuove procedure finalizzate a migliorarne la gestione.

Shalom Centre

Shalom è una realtà bella e allo stesso tempo complessa: i progetti spaziano dal settore dell’educazione, all’inclusione sociale delle persone con disabilità, alla salute (con particolare attenzione alla salute materno infantile) e alla lotta alla malnutrizione.

Parlando con lo staff, costituito da 38 persone tra operatori sanitari, fisioterapisti, insegnanti, giardinieri, cuoche e con i responsabili delle varie aree è emersa grande soddisfazione e orgoglio di poter lavorare con ACO.

Alcuni di loro hanno iniziato la loro collaborazione fin dall’inizio, condividono la vision dell’associazione e sono i nostri veri AMBASCIATORI presso la comunità. Con la stessa franchezza, condividono anche le loro preoccupazioni a causa della crisi economica, l’inflazione sempre più alta fa lievitare i prezzi dei beni di prima necessità. A tutto ciò, si aggiungono anche le recenti alluvioni che ormai caratterizzano la stagione delle piogge: sempre più breve ma violenta, questa causa danni irreparabili all’agricoltura nelle zone rurali, riduce drasticamente i raccolti e porta conseguenti epidemie di colera nei centri abitati.

Una scuola inclusiva e per tutti

Nonostante la scuola fosse chiusa per le vacanze, il centro Shalom si è confermato sempre un centro di vita e un punto di riferimento per la comunità; gli studenti che dovevano sostenere gli esami frequentavano proprio in quei giorni delle “extra-lessons” per prepararsi meglio ai test di fine trimestre.
Ho incontrato il nuovo Dirigente scolastico Mr Manyando e tutto lo staff dell’inclusione, che in quei giorni erano a scuola per seguire dei corsi di aggiornamento con altri insegnanti di altre scuole. Dal colloquio con Mr Manyando è emerso il suo impegno per innalzare la qualità dell’istruzione, il suo obiettivo è migliorare il profitto degli studenti, incentivando lo studio e allo stesso tempo stimolando gli insegnanti ad impegnarsi nella didattica. La scuola proprio nell’ultimo anno ha visto un aumento delle iscrizioni: sono circa 1800 gli studenti di cui 102 con disabilità.

Il settore educativo, negli ultimi due anni, si è arricchito anche del percorso TEVETA: un corso professionalizzante che ogni anno consente a circa 20 studenti, di cui alcuni con disabilità, di acquisire le conoscenze e le competenze specifiche nel settore agricoltura e allevamento.

Durante il corso vengono messe in atto alcune collaborazioni con aziende e questo consente loro di avere fin da subito un contatto con il mondo del lavoro. Durante la mia presenza, 4 ex alunni hanno fatto un colloquio di lavoro e saranno assunti in una azienda.

Studio, impegno e lavoro si fondono in un connubio eccezionale, che in un contesto come Kanyama ha quasi dell’incredibile!

L’emozione del loro primo colloquio di lavoro, la gioia nei loro occhi unita al desiderio e speranza di essere assunti e dare finalmente una svolta concreta alla loro vita sono i regali più belli che mi porto via da questo ultimo viaggio!

Festeggiare così la significativa data del 1 maggio, ci fa riflettere ancora di più su come il lavoro sia il mezzo più importante per restituire la dignità umana.