Negli ultimi giorni il Kenya sta affrontando pesanti perdite a causa delle forti inondazioni in corso in tutto il paese. Il governo ha lanciato un allarme e Lunedì 29 Aprile il Ministro dell’Istruzione ha deciso di ritardare la ripresa delle lezioni: molti edifici scolastici, la stima è di 2.000, sono stati danneggiati dalle forti piogge e sarebbe un rischio per migliaia di studenti e studentesse.
Il bilancio è purtroppo molto grave e purtroppo si teme che la situazione possa peggiorare considerando che le piogge continuano incessanti.
Le inondazioni hanno causato ad oggi centinaia di vittime, migliaia sono le persone sfollate, tantissimi ettari di colture alimentari sono stati sommersi d’acqua, strade e infrastrutture sono danneggiate.
Gravissima la situazione per chi vive nelle baraccopoli della capitale dove non esistono strade asfaltate, le persone vivono in baracche fatte di lamiera e non ci sono sistemi fognari.
Fra queste anche Soweto la baraccopoli dove L’Africa Chiama opera da vent’anni. Tante sono le famiglie la cui baracca è letteralmente inondata dal fango. Le pareti sono fatte di lamiera ed il pavimento è spesso creato da un sottile strato di cementificazione o addirittura da tappetti sul terreno.
Nelle case però tutto viene appoggiato a terra: i materassi per dormire, le stoviglie, i prodotti per l’igiene. Questo significa che quelle poche cose che le persone possedevano sono ormai perse. Nonostante tante difficoltà dovute alle inondazioni incessanti il nostro impegno continua: proseguono tutti i nostri servizi e soprattutto siamo al fianco delle mamme e dei bambini per rispondere alle emergenze.
Chiunque volesse sostenere L’Africa Chiama in prima linea di fronte all’emergenza alluvione a Nairobi può farlo:
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