21.274
bambini raggiunti in Kenya, Tanzania e Zambia.
516.430
totale dei beneficiari diretti e indiretti.
87,83%
percentuale dei fondi raccolti destinati ai progetti in Africa e in Italia.
Articolo di Martina Furlan dalla Tanzania
È un martedì mattina e come tutte le settimane il pulmino di Call Africa passa vicino alla scuola di Ipogolo per prendere i bimbi disabili che passeranno la giornata al centro SAMBAMBA. Quando arriviamo al punto di ritrovo troviamo le mame che portano i bambini maggiormente compromessi che non riescono a camminare da soli, mentre tutti gli altri ci aspettano trepidanti seduti sul deposito dei legni del falegname lì accanto. Caricati tutti si va al centro per, innanzitutto, fare una bella colazione!
Per iniziare la fisioterapia è fondamentale che i bimbi abbiano le forze sufficienti per poter fare gli esercizi. Spesso non hanno fatto colazione e non mangiano nulla dalla sera prima (quando va bene…) ed è per questo che si inizia la giornata con una bella tazza di porridge. Non è però un porridge normale… si aggiungono arachidi e miele in modo che sia davvero una colazione super nutriente!
Dopo aver digerito ecco che si inizia la fisioterapia, ovviamente i bimbi che necessitano solamente di una riabilitazione cognitiva si spostano nella “classe” presente al centro per leggere oppure scrivere. Ogni bimbo ha un programma individualizzato steso dal fisioterapista e dal terapista occupazionale che rispecchia ogni necessità e bisogno. Le operatrici, precedentemente formate dagli specialisti, iniziano a fare terapia ai bambini. Ci si siede tutti su dei cuscinoni colorati messi per terra, e, in una posizione decisamente scomoda per noi “wazungu”, gambe divaricate e dritte, si iniziano i massaggi.
I bambini maggiormente compromessi dal punto di vista fisico hanno un estremo bisogno di essere stimolati sensorialmente, questo per favorire la circolazione e la tonicità muscolare. Si incitano bambini a tirarsi in piedi da soli, a fare piccoli passi, a tirare su il collo, chi non riesce a fare questo li guarda e sorride e chi è proprio molto compresso da essere assorto in suo mondo immaginario almeno non è da solo ma percepisce le voci e le ombre dei suoi compagni. Arriva così il momento del pranzo, chi mangia da solo e chi necessita di un aiuto, ma tutti assumono un pasto nutriente e piace sempre tutto a tutti! I bimbi più grandi aiutano a sparecchiare, lavare e riordinare dopo il pranzo prima del riposo post digestione. Una mezz’oretta di “semi silenzio” per riposarsi e per saper riconoscere che ci sono momenti per giocare, per “lavorare” e per riposare. Ci si lava i denti ed il pomeriggio è dedicato alle attività cognitive quindi i bambini continuano a seguire il loro programma, chi fa i puzzle, chi il memory, chi attività manuali di tutti i giorni come imparare a vestirsi, lavare, aprire, chiudere, scorrere, togliere, inserire, riconoscere.
Si sta all’aria aperta e ogni tanto si ascolta la musica, si gioca insieme, si litiga e si impara a rispettare gli altri. Arrivano le 16,30 ed è ora di rientrare, tutti di nuovo sul pulmino e si torna a casa. Di nuovo le mame aspettano i loro bambini ed i grandi vanno a casa da soli… chissà come sono realmente le loro vite al di fuori dei momenti passati al Sambamba.
Martina Furlan Volontaria in servizio civile in Tanzania (2017/2018)
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