21.274
bambini raggiunti in Kenya, Tanzania e Zambia.
516.430
totale dei beneficiari diretti e indiretti.
87,83%
percentuale dei fondi raccolti destinati ai progetti in Africa e in Italia.
In questi primi due mesi dell’anno abbiamo continuato a lavorare per l’apertura dei nuovi focal points del progetto We Care dislocati nella regione di Iringa (Mafinga, Ilula e Wenda).
Contemporaneamente proseguono i lavori per la creazione delle attrezzature e gli arredi per le nuove stanze, in cui verranno svolte le sedute di fisioterapia.
Sono numerose le valutazioni di bambini e bambine effettuate grazie alle segnalazioni dei Community Health Volunteers: ogni settimana tanti di loro giungono al centro accompagnati dal proprio caregiver per la valutazione con il fisioterapista o con il terapista occupazionale.
Dal 15 al 19 gennaio si è svolta la W.I.T. - Week of Intensive Treatment, che ha coinvolto 10 mamme con i loro 10 bambini. Sono state affiancate per l’intera settimana da Whiteson, il terapista occupazionale, e a rotazione dalle operatrici e dal fisioterapista.
Tante mamme non avevano mai partecipato alla W.I.T. prima di allora, così il terapista ha deciso di affrontare in modo più approfondito il tema della disabilità.
Sempre a gennaio, l’esperto di microimprenditorialità Salumu ha partecipato ad alcune visite domiciliari per monitorare l’andamento delle piccole attività economiche che le mamme inserite nel progetto Kipepeo stanno avviando e seguendo.
Ogni giovedì vengono fatte delle lezioni di microcredito e poi ogni mamma, in base alle esigenze del territorio in cui vive, inizia la sua piccola attività (carbone, dolcetti, vestiti usati…). Ciò permette loro di poter contare su delle entrate economiche e favorire così il mantenimento della famiglia.
Inoltre, la responsabile dei progetto di nutrizione Wende, insieme ai rappresentanti dell’ufficio nutrizionale della municipalità di Iringa, si è recata nelle scuole dove si realizza il progetto Mense scolastiche per la misurazione dell’indice MUAC (il braccialetto che indica il livello di malnutrizione attraverso la misurazione della circonferenza del braccio) nelle classi prime, che verrà ripetuta alla fine dell’anno scolastico. Questo confronto consente di essere maggiormente consapevoli della percentuale di bambini sottopeso per l’età presa in considerazione.
Per concludere, il 30 gennaio Raffaella, coordinatrice de L’Africa Chiama, e Anita, referente progetti in Africa dell’associazione, sono arrivate ad Iringa per una missione di monitoraggio di tutti i progetti in corso e hanno avuto l’occasione di incontrare e confrontarsi con tutti i membri dello staff di Call Africa Tanzania e del Board.
Chiara Comai, volontaria in servizio civile in Tanzania
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