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UN DESIDERIO DA NUTRIRE

Articolo di Diletta Caruso volontaria in servizio civile Kenya

Martedì abbiamo aperto le porte della lezione del PMTCT (programma mamma bambino) a familiari e partner delle mamme che prendono parte al progetto. L’obiettivo era quello di ridurre l’isolamento che queste donne sperimentano all’interno della loro  comunità e rafforzare la loro autostima.

In Kenya infatti persiste ancora la credenza che chi è sieropositivo meriti questo status per i comportamenti adottati e per questo viene gravemente escluso dalla propria famiglia e comunità. Ecco perché è comune che chi sia affetto da AIDS non condivida la propria condizione, nemmeno con gli amici più cari, il proprio partner o i familiari.

Quando abbiamo proposto alle mamme questa iniziativa, si sono subito rivelate entusiaste e contente: ognuna ha iniziato a condividere a voce alta con il gruppo chi avrebbe invitato. Nonostante ciò, il giorno dell’incontro a porte aperte, erano presenti solo due uomini e la figlia di una delle mamme. In totale quindi, su 25 partecipanti, solo 3 avevano invitato qualcuno a loro vicino a partecipare a questo incontro. Il martedì successivo la Mentor Mother e il coordinatore del progetto hanno quindi chiesto a tutte le altre mamme come mai fossero venute da sole. Le motivazioni da loro esplicitate sono state diverse: il poco preavviso con cui è stata organizzata la giornata, l’impossibilità per gli uomini di assentarsi dal lavoro e più in generale la difficoltà di amici e familiari di poter venire presso il centro.

L’accesa discussione che si è generata in seguito alle loro affermazioni, ha poi fatto emergere come in realtà queste fossero scuse inventate per celare la verità di quelle donne che ancora non erano riuscite a condividere il proprio status con le persone a loro care e vicine. È stato un momento chiave per l’intero percorso che stanno svolgendo, rafforzando fiducia nello staff e nel gruppo con cui condividono questa salita fatta di fatiche ma anche di grandi successi. Sono state portate alla luce infatti le difficoltà reali che queste donne sperimentano nella loro vita quotidiana e che sono però accompagnate da un sincero e forte desiderio di poter condividere quello che fanno e che vivono. È proprio questo desiderio che L’AFRICA CHIAMA desidera coltivare e far germogliare. Continueremo ad innaffiarlo e nutrirlo per essere la prova tangibile per queste mamme che vivere con trasparenza e sincerità è possibile. Affinché la loro vita sia caratterizzata non dalla colpa della malattia ma dal coraggio della responsabilità di cura che loro hanno deciso di assumersi sia verso se stesse che verso i figli. Ci vediamo quindi il prossimo martedì per un altro incontro a porte aperte. Ci riproviamo e continueremo a farlo.   

Diletta Caruso, volontaria in servizio civile in Kenya (2017/2018)

foto di Diletta Caruso

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