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Concluso il corso di cucina etnica africana

Martedì 17 maggio si è concluso il corso di cucina etnica africana, organizzato da L’Africa Chiama Onlus presso la sala di cucina dell’oratorio fornita dalla parrocchia “Gran Madre di Dio” (San Lazzaro, Fano). Il corso si è svolto in quattro incontri tra aprile e maggio, dalle ore 18.30 alle ore 21.

 
 corso cucina marocchina
 corso cucina ganese
 corso cucina tunisina
 foto con i partecipanti, la cuoca e le volontarie

Ogni incontro prevedeva la collaborazione di diverse cuoche, che hanno illuminato i partecipanti con i loro racconti e le specialità culinarie tipiche dei loro Paesi: Aissatou dal Senegal, Hafida dal Marocco, Amina dal Ghana e Inès dalla Tunisia.

Nel primo incontro Aissatou ha preparato un piatto senegalese chiamato Fataya, una sorta di panzerotto ripieno di tonno e pomodoro, che può eventualmente essere servito con salsa piccante. La cucina senegalese è considerata tra le migliori di tutta l’Africa, ricca e variegata, per l’uso di ingredienti conditi con spezie che ottengono un miscuglio di sapori, odori e colori diversi.

I sapori e le spezie hanno infatti accompagnato le tavole della sala per tutti e quattro gli incontri, riempiendo di aromi e odori la stanza, accogliendo il dialogo reciproco, lo scambio interculturale e la curiosità dei partecipanti nel conoscere nuove etnie e tradizioni.

Le cuoche si sono dimostrate fiere e orgogliose del proprio patrimonio culinario durante gli incontri: con il grembiule sporco di farina e un mestolo in mano, hanno cucinato dando prova di un amore per le proprie tradizioni e di un forte attaccamento alle proprie radici, armandosi sempre di un sorriso in bocca e di una risposta ad ogni domanda.

Come Hafida, che nel secondo incontro ha cucinato il Cous Cous marocchino tradizionale con molta cura e devozione, condendolo con carne e verdure a volontà. Il Cous Cous è un piatto tipico del Nord Africa, costituito da granelli di semola cotti a vapore, due o anche tre volte. Hafida ha spiegato con grande premura che il risultato deve essere morbido e leggero, non gommoso e pieno di grumi.

“Tutto sta nel mettere amore nei piatti che cuciniamo” ha affermato Hafida. Per lei la cucina è una creazione artistica, un momento particolare in cui una donna può esprimere tutta la propria fantasia.

Per questi popoli i pasti sono momenti importanti di condivisione, solidarietà e incontro: è infatti abitudine mangiare tutti insieme, seduti a terra intorno allo stesso vassoio, che contiene porzioni per sei fino a dieci persone. Si mangia con le mani, soprattutto cereali, legumi, verdure, pesce, carne e frutta,accogliendo e ospitando ospiti e stranieri nelle proprie case.

Particolarmente forti e ricchi sono stati gli odori e i sapori della cucina ganese, rappresentata da Amina, che ha imbandito la tavola con un piatto tipico dei matrimoni del suo Paese, che vede come portate principali il Plantè (platano) e lo Yam (un tubero a forma di patata e ricco di amido).

La cucina del Ghana risente fortemente del carattere tradizionale e caratteristici sono i piatti unici, sotto forma dizuppe dense e brodi, consumati con molti tipi di ingredienti, come le arachidi, il pesce e le uova.

Ma la cucina di un Paese può essere anche un miscuglio di usanze, tradizioni e culture che si intersecano tra loro, come la cucina tunisina, che trae ispirazione da varie fonti, tra cui la cucina berbera, la cucina araba, la cucina turca e anche quella italiana. Essa è quindi l’insieme delle culture che in passato sono subentrate in questo Paese.

Inès infatti, per concludere gli incontri, ha deliziato i partecipanti con i suoi sfiziosi Fricassè tunisini, panini fritti conditi con affettati, tonno, uova e olive, unendo sapori già conosciuti con altri mai sentiti prima.

Conoscere nuove culture attraverso la cucina è un modo alternativo per comprendere popoli diversi tra loro: con la bontà di un bel piatto servito in tavola, l’interazione culturale è sicuramente più piacevole, stimolante e interessante. Il corso infatti voleva incentrarsi proprio su questo aspetto: sulla condivisione reciproca di un’arte in cui nuove sensazioni percettive, nuovi profumi e sapori, vengono alla luce nella stessa stanza, attraverso persone diverse.

 

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