I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi e a renderli il più possibile efficienti e semplici da utilizzare. Utilizzando tali servizi e navigando i nostri siti, accetti implicitamente il nostro utilizzo dei cookie. I cookie presenti in questo sito sono esclusivamente di tipo tecnico e non profilano in alcun modo il comportamento dell’utente. Per maggiori informazioni sui dati registrati dai cookie, si prega di consultare la nostra Informativa Cookie.

L'AFRICA CHIAMA ONLUS ONG - Via Giustizia , 6/D - 61032 Fano (PU)

Tel. e fax 0721.865159

Articolo di Lara volontaria in Servizio Civile in Zambia

In Italia, ormai, diamo molte cose per scontate e l’inclusione scolastica è una di queste. Nell’agosto del 1977, in Italia veniva emanata la Legge 517 che modificava l’assetto organizzativo della scuola italiana abolendo le classi speciali e inserendo nelle classi comuni gli alunni disabili.

Un processo frutto di anni di sviluppo, di studi psicopedagogici e soprattutto di un progressivo cambiamento di mentalità. La nostra realtà, è frutto di chi è venuto prima di noi, di chi ha messo in dubbio meccanismi esistenti e radicati, e di chi ha lottato per nuove visioni del mondo.

Quello che stiamo facendo alla Shalom School di Kanyama ha qualcosa di questa lotta. La parola “inclusione” applicata al sistema educativo e scolastico zambiano è qualcosa di molto recente e ancora poco sentito. In Zambia non esistono scuole inclusive, o meglio: esistono scuole speciali per diversi tipi di disabilità – ovvero, scuole con un dipartimento di educazione speciale e quindi con classi separate per tipo di disabilità - e scuole in cui i ragazzi disabili vengono inseriti nelle classi normali, senza però avere il supporto di insegnanti speciali e quindi senza avere diritto didattica diversificata attenta alle esigenze individuali degli alunni disabili.

Per questo nella scuola Shalom, da gennaio 2020, le alunne che presentano cecità ed i ragazzi con difficoltà uditive, fin ad ora frequentanti due distinte classi speciali, sono stati inclusi nelle classi mainstream, sempre accompagnati dai loro insegnanti di braille e lingua dei segni che traducono loro le lezioni e si assicurano che vengano ascoltati e capiti nella loro unicità.

Gli ostacoli che si sono presentati dopo questa scelta sono tanti, e questo ci aiuta a capire quanto ancora lungo sarà questo percorso. Cambiare mentalità così radicate è faticoso e spesso ci si chiede fin dove sia giusto spingersi, ma qui a Kanyama siamo sicuri che far diventare questa scuola totalmente inclusiva sia la strada giusta. A Shalom, infatti, inclusione non vuol dire semplicemente frequentare la stessa classe ed avere la stessa proposta educativa; inclusione vuol dire essere riconosciuti come persone con bisogni educativi speciali e veder garantito il proprio diritto di poter imparare in base alle proprie esigenze individuali. 

Lara Leonardi, volontaria in servizio civile in Zambia

Articoli di Lara dallo Zambia:

Il racconto di Lara volontaria in servizio civile in Africa

CRESCERE NELLE DIFFERENZE

Nuovi Orizzonti

A LUSAKA UN PROGRAMMA PER I GIOVANI CON DISABILITA’

Breaking the stigma on disability. La disabilità in Zambia

SERVIZIO CIVILE CON L'AFRICA CHIAMA

NON PUO' LASCIARTI INDIFFERENTE

Ultime Notizie

21.274

bambini raggiunti in Kenya, Tanzania e Zambia.

516.430

totale dei beneficiari diretti e indiretti.

87,83%

percentuale dei fondi raccolti destinati ai progetti in Africa e in Italia.

Guarda i nostri video


Servizio civile Universale SCU Italia & AfricaIntervista a Massimo sulla maratona in Tanzania e lesperienza di volontariato in Africa Welcome to SHALOM CENTRE - Doc (ENG/SubITA)

Settimana Africana Regionale - Convegni, artisti, musica e tanta solidarietà!?Un anno di Servizio Civile Universale in Africa (baraccopoli soweto Kenya)Un anno di traguardi - Bilancio Sociale 2022

Seguici su Facebook

Newsletter

Iscriviti alla newsletter per essere sempre aggiornato sulle nostre iniziative eprogetti.